mercoledì, giugno 13

Unexpected gifts

Redazione del Doubter, ore 12. L'atmosfera è quella rilassata dell'ora che precede la pausa pranzo. Qualcuno l'ha anticipata, altri sono in procinto di staccare.
Helen è nell'area relax davanti a uno dei distributori automatici e sta chiacchierando con Rona, la bionda che si occupa di moda e spettacolo, quando Peter, della reception, la raggiunge con un pacco.


Helen, è arrivato questo per te.

Per me?
- domanda increspando la fronte, poi solleva le sopracciglia e piega un sorriso, prendendo il pacco che il ragazzo le porge - Ok, grazie.

Uh. Hai ordinato qualcosa? Che ti sei comprata? Fai vedere. La collega la guarda incuriosita mentre si appoggia sul tavolo comune per aprire il pacco.

No, non ho ordinato niente... 


Apre la scatola e quello che vi trova le fa inarcare le sopracciglia.

Wow! Hey devi raccontarmi qualcosa? Dove hai passato la notte Helen?

Sfila dal pacco una rosa rossa che le fa inclinare un mezzo sorriso. Poi un pacchetto più piccolo. Apre anche questo. Una collana, con un diamante al centro.
Rona resta senza fiato -
Ma... fa proprio sul serio! Dai, dimmi chi è, forza! - Ma Helen ora è accigliata. Qualcosa non quadra.

Infine trova il biglietto. Lo apre, lasciando che intanto la collega prenda a rimirare il gioiello, provandolo anche davanti al collo, specchiandosi nell'inserto cromato del distributore automatico, e mostrandolo a un paio di altre freelance arrivate lì per caso -
Helen ha un amante ricco, e non vuole dirmi niente!

Potrei quasi indispettirmi per aver disattivato il numero. A tempo debito ci vedremo di persona. Goditi il regalo.

Rimane in silenzio, la fronte contratta e gli occhi scuri, cupi, fermi sul biglietto, mentre i cinguettii e le risatine delle altre diventano un sottofondo ovattato.
Poi indossa un sorriso il più possibile convincente e toglie loro dalle mani la collana.


Scusate ragazze. Cose personali... - dice loro abbassando la voce, ammiccando. Infila tutto di nuovo nella scatola e si allontana, portandosela via. Insieme al carico di pensieri che di nuovo la fanno accigliare mentre lascia la redazione.