venerdì, giugno 22

Unexpected gifts - Again


Una giornata impegnativa. Distesa nell'acqua che ribolle con delicatezza, da cui affiorano le spalle, parte del decolleté e un ginocchio che tiene ripiegato, si sta rilassando accanto alle immagini estremamente verosimili di una spiaggia tropicale, che il programma Ambience di Jade trasmette sullo schermo che ricopre l'intera parete alla sua sinistra. Immagini accompagnate da tutti gli effetti sensoriali del caso: una lieve brezza, il rumore del mare. 
L'effetto è sorprendente, e Helen se lo sta davvero gustando quando...

Una videochiamata sulla linea criptata, Helen.

Phil?

Sì Helen.

D'accordo, passamelo.


Il panorama tropicale viene sostituito da quello che ha tutta l'aria di essere un rifugio, non dissimile da quello in cui si trova Helen, e da Phil a mezzobusto al centro dell'inquadratura.

Hey, Rose!

La voce calda, il sorriso morbido, e quel nome con cui non si sentiva chiamare da così tanto tempo, hanno il potere di farle incurvare un sorriso. Forse vagamente malinconico.

Ciao Phil. Spero che tu sia da solo, perché mi hai colta in un momento di relax...

E un altro sorriso, stavolta obliquo, glielo strappa vedere lo sguardo dell'uomo indugiare un po' troppo dove non dovrebbe.

Come sta Laura?


Gli occhi di Phil risalgono rapidamente a quelli scuri, e sul suo viso si compone un sorriso che ha tutta l'aria di un "touché".

Sta bene... - risponde portando la destra a grattarsi la nuca, forse vagamente imbarazzato - Bene. Anche i ragazzi - stavolta ha recuperato l'espressione tranquilla e sorridente di sempre.

A cosa devo...

Ho saputo che alla fine ti sei decisa. E non sai quanto sono felice.

Oh, lo so!

Sì, lo sai, è vero
- ridacchia - È che fino all'ultimo ho pensato che non lo avresti fatto.

E hai fatto bene a pensarlo - ora dice, il sorriso che pian piano è sfumato in un'espressione più seria - Ma alla fine credo di aver capito cosa intendessi. O almeno, l'ho capito a modo mio.

A modo tuo. Va benissimo. È così che ognuno deve muoversi. A modo suo. Purché si muova.

Sì, sì, lo so, Phil. Ti prego risparmiami tutto il discorso, okay?
- ma finisce per sorridere, e altrettanto fa l'uomo.

Ora però esci di lì, che devo farti vedere una cosa.

Vedere o farmi vedere?
- domanda, con la sua solita malizia tagliente.

Farti vedere... - risponde con tono di vago rimprovero, ma divertito, come sempre.

Okay, voltati.

Non che si aspetti che lo faccia. Infatti non se ne cura proprio, emergendo dall'acqua e risalendo i gradini, senza alcun pudore davanti a quegli occhi che, del resto, conoscono a memoria ogni dettaglio di quella pelle scura.
E Phil dal canto suo non accenna minimamente a voltarsi. 

Helen infila un accappatoio, dà un'asciugata sommaria ai capelli, poi prende uno dei tablet di comunicazione e si avvia verso il corridoio che attraversa tutto il rifugio. 
Jade passa immediatamente sul dispositivo la comunicazione, ed è tramite questo che continua la conversazione.

Ti ho chiamato perché non hai ancora visto tutto. E credo sia ora che tu veda anche il resto.

Di che stai parlando Phil?

Jade, falle vedere.


Sono ormai arrivati quasi alla fine del corridoio, di fronte alla porta della sala comandi, quando è il pannello della parete di fondo a scorrere sulla destra, rivelando un nuovo corridoio, a lei sconosciuto, che si illumina all'istante. Non riesce a capire quanto sia lungo, dal momento che si perde dopo una curva sulla destra.

E questo?

Vai.

Vado. Intanto dimmi.

Si tratta dell'uscita di emergenza. Che di fatto è anche un'entrata, ma è controllata esclusivamente dall'interno. Ossia da Jade in tua assenza.


Helen percorre il corridoio accigliata.

Sbuca in un magazzino al confine con l'area merci del porto. Non è un magazzino abbandonato, se è quello che pensi. È di proprietà di persone fidate, che me lo hanno ceduto tempo fa, in cambio di favori che non sto qui a spiegare.

Ha intanto raggiunto la porta scorrevole alla fine del corridoio, che Jade apre senza che neppure glielo chieda. E quello che trova al di là della porta le fa spalancare gli occhi e la fa rimanere senza fiato.

Ricordo che ti piacevano molto, tempo fa...

Al centro di una stanzetta di circa tre metri per tre, poggiata al suo cavalletto si trova una K. Bike nuova fiammante. O almeno così sembra. Helen le gira intorno.

Falle vedere, Jade.

Sì Philip.


Il display della moto si illumina, mostrando la mappa della città e il punto esatto dove si trovano ora.

Jade l'ha già configurata sui tuoi parametri. Puoi accendere il motore, spegnerlo, impostare itinerari o il pilota automatico, tutto quello che vuoi. L'IA originale è stata sostituita con una derivazione di Jade, sarai quindi sempre in contatto con lei e col rifugio. E sarà Jade a controllare i sistemi della moto. Su prova.

Metti in moto, Jade.


In un attimo il rombo del motore totalmente ecologico risuona nella piccola stanza, mentre le luci si accendono, come gli occhi Helen del resto. Scorre le dita sul sellino, sul serbatoio, sul manubrio che quasi si perde nella linea aerodinamica della parte anteriore.

Liberty Bell Center - pronuncia guardando la mappa, e immediatamente su questa viene tracciato il percorso più rapido, evidenziato in blu.

Gli occhi scuri riescono finalmente a staccarsi dallo schermo per tornare al pad, da cui Phil la guarda sorridendo.


Fantastica, Phil, davvero. Ma sei sicuro che...

Helen per favore. Sai che posso farlo. Sai che voglio farlo. Per me il discorso finisce qui, okay?

Okay...
- sa che è assolutamente inutile discutere, quando Phil prende quel tono.

Quella piattaforma che vedi sulla destra. Come vedi il pavimento è in cemento. Ed è una perfetta imitazione del pavimento del magazzino. Quando Jade dà il comando, la piattaforma sale, andando a sostituire quella che attualmente fa da pavimento lì sopra. La sostituzione avviene in modo rapido e silenzioso, impossibile accorgersene se non vedendolo succedere. Ci sono anche telecamere lì. Come ti ho detto è un accesso controllato solo dall'interno. È un ottimo modo per ricevere ospiti. O per uscire se per qualsiasi motivo devi farlo in fretta e senza essere vista.
Falle vedere, Jade.

Sì Philip.


Un lieve ronzio, appena percettibile, e il soffitto sopra la piattaforma si divide in due metà, che si appiattiscono sulle pareti e iniziano a scendere, mentre la piattaforma sale, prendendone il posto. Una volta arrivate in basso, le due metà si ricongiungono al centro, riprendendo l'aspetto e la consistenza di una piattaforma unica.

Helen non commenta nulla per diversi istanti.


Beh. Che devo dirti?

Grazie?

Ma sì, certo. Grazie!
- il sorriso si inclina ancora una volta, mentre lo guarda scuotendo la testa.

Spero di esserne all'altezza - mormora, in uno dei suoi pochi momenti di sincerità senza riserve e senza costruzioni, che Phil conosce bene. Ciò non toglie che gli facciano effetto. Ogni volta. E lo si vede dallo sguardo che le riserva ora.

Lo sarai, Helen. Come sempre.

Lei stira un sorriso, poi chiude la comunicazione, come l'altro sapeva che avrebbe fatto. Torna con lo sguardo alla moto, ne accarezza ancora una volta il profilo, poi sospira e si avvia per tornare all'interno, ad asciugarsi i capelli e prepararsi una rapida cena.