sabato, giugno 9

Alone

Come ho fatto a crederci ancora? Credere in... non lo so. Amicizia? Affetto? Qualcosa, non lo so. E ancora una volta ho sbagliato. Ho pensato che bastasse questo e bastasse il fatto di avere un cuore. O almeno. Questo era quello che credevo.
Ma non basta. Perché chi ha sbagliato è morto. O deve morire, forse. E chi chiede favori sbaglia, perché è meglio chi non si fa sentire proprio.
E... No questo proprio non riesco a capirlo. Come può credere che quello che mi porta a voler aiutare Eileen sia il fatto che non è umana?! Questo davvero... Perché? Fino a questo punto non ha capito niente di me? Ma del resto, se stento a capirmi io come pretendo che possano farlo gli altri?

Ma non importa. È solo un altro dei miei stupidi errori. Devo solo rialzarmi e camminare. Come sempre.
Solo che non ho niente da offrirle ora. Niente. Solo il mio inutile aiuto.

E quelle macchine infernali. Sarebbe meglio che fossero solo camere a gas. Ucciderli. Questa sarebbe la soluzione. A quanto pare è questo che vuole, la "società civile". Oppure gli è sufficiente sentirsi migliori di loro nel notare come "appena usciti tornano a fare quello che facevano prima".
Mi chiedo come potrebbe essere diverso, quando usciti da lì non c'è nessuno, NESSUNO, disposto a dargli una possibilità. Una casa, uno straccio di lavoro. Un percorso per uscire dalla merda in cui hanno vissuto per tutta una breve lunghissima esistenza.

Io ci sono, però. E quindi sarà questo che le offrirò. Il MIO aiuto. Visto che non ho altro.
E se vorrà provarci, allora farò di tutto per aiutarla a provarci.

Mi hanno chiesto perché. E io non lo so perché.

Forse perché sono stata una stronza per tutta la vita. Forse perché non ho mai pensato a nessun altro che a me stessa. Forse perché è ora che questo finisca. E se c'è una persona che ha bisogno di aiuto, ora, quella persona è Eileen Blackwood.
Sarà lei a decidere. Lei e nessun altro.