giovedì, febbraio 1

Another step down

Eccomi qui, con una caviglia slogata. E proprio il giorno dopo che ho disdetto la maledetta assicurazione. Stava scadendo l'anno di preavviso, poi avrebbero iniziato con i controlli del DNA.

Fa male. Ma speriamo che abbia ragione quel medico e che non ci sia niente di rotto. Rischio di dover spendere un partimonio solo per fare una lastra...

Ok, lo ammetto. Inizio ad avere paura. Paura di non farcela, di dover alla fine cedere e raccontare tutto. Ma non posso, io non sono Hilde. Non sono capace di buttarmi nelle cose e fregarmene di tutto il resto...
La mamma non lo accetterebbe mai e finirebbe per chiudermi fuori, rimanendo completamente sola.  Come me del resto.

Mi chiedo se sarebbe successo ugualmente se se ne fossero stati calmi, invece di mettersi in testa di "migliorare le cose" con marce, discorsi, manifestazioni...
Fino a un paio di anni fa non era così. Te ne potevi stare tranquillo per i fatti tuoi, se non davi fastidio nessuno veniva a sficcanasare tra le tue cose.
E invece ora, ecco...

Del resto le scelte che ho non sono molte...
O continuo così, e rischio di andare sul lastrico alla prima polmonite, oppure mi registro, col risultato che mi arrestano la prima volta che mi lascio andare dentro casa mia.
Eppure a volte ne ho bisogno. È... rassicurante. Mi calma i nervi, mi aiuta a pensare in modo lucido. O semplicemente a sfogare la frustrazione, a volte. E poi mi fa sentire protetta. Anche se mi fa schifo.

E poi c'è quella Alliance. Dicono di cercarli, che sono ovunque... Ma l'ultima cosa che voglio è chiedere aiuto a Loro. Con tutti quei discorsi di fratellanza... 

E se mi faccio male dentro casa che accidenti faccio? Come la convinco Isabella a non portarmi in ospedale? Lei già si offre di aiutarmi, dice che "la avrò fra i piedi", che "siamo in due"...

Forse questa della convivenza non è stata una grande idea. Io dovrei stare sola. Come sempre.