sabato, marzo 24

Heartwith

Come sto?

Non lo so come sto.

Mi sento come se stessi tentando di riparare una diga crepata. Lì, davanti a quel muro che da un momento all'altro potrebbe cedere, trascinandomi via.

Non ho ancora richiamato la mamma. Non ne ho il coraggio.

Ogni volta che prendo il telefono per chiamarla sento che non posso farcela.

Mi sento scoperta. Vulnerabile. Troppo.

Cerco di tornare quella che ero prima, capace di tenere tutto sotto controllo, di gestire tutto, soprattutto le emozioni scomode.

E invece non ci riesco.

E non riesco nemmeno a richiamare la crosta. Quella scorza di diamante che mi ha salvato la vita. Quella cosa che non ho mai sentito parte di me, ma mi ha sempre fatto sentire più sicura, più protetta.
Stavolta mi ha protetto davvero.
E ora so che non vorrei rinunciarci.
Ma ancora non riesco a pensare che sia parte di me. Più ripenso a quei momenti e più mi rendo conto di sentirmi più simile a chi mi gridava dietro "mostro" che a me stessa...
Forse perché un mostro, per un po', dopo, lo sono stata. E mi piaceva esserlo.
Un automa senza rimorsi, senza emozioni, senza debolezze.

E ora che tutto questo è tornato, amplificato, io non so più. Non so cosa sono, né cosa voglio essere.
E ho paura.

Paura di come mi sono sentita mentre combattevo quelle creature. Paura dell'indifferenza che ho provato nei confronti di chi mi moriva intorno, anche prima che il cuore mi fosse strappato dal petto. Paura di come mi sento ora. Paura di non riuscire più a richiudere quella maledetta falla, di non tornare mai più come ero prima. Paura di risentire mia madre. Paura di incontrare mia sorella. Paura di non rivederla.

E paura di quei fottuti controlli.