Ricorda ogni particolare della serata, compreso suo padre che le sorrideva, che la chiamava, ma non prova alcuna emozione.
Solleva il cellulare per scrivere a Reed, e solo ora nota diverse chiamate perse, dal numero di sua madre.
Increspa la fronte, guarda l'ora, spegne il display del cellulare, che immediatamente suona. Una chiamata in arrivo. Sua madre, ancora.
- Helen?
- Sì mamma, ciao.
- Helen ma... è tutta la sera che ti cerco... io...
La voce di sua madre è turbata, si incrina, cosa del tutto inusuale per lei.
- Ero fuori mamma. Dimmi.
- ...
- ...
- Oggi. Stasera...
Sembra che ora stia piangendo. Helen rimane impassibile, così come il tono della sua voce.
- Dimmi.
- Papà. Ha avuto un collasso, verso le nove questa sera. Hanno fatto tutto il possibile ma...
Sì, sono singhiozzi quelli che sente dall'altra parte.
- Ah. Capisco...
I singhiozzi cessano, e pare che lo stupore prenda il sopravvento sul dolore.
- ... Helen?
- Sì mamma, ho capito. Papà è morto.
- ...
- ...
- ...
- Mamma devi dirmi altro? Scusa ma sono stanchissima, devo farmi un bagno e andare immediatamente a dormire.
- ...
Di nuovo si sentono singhiozzi, stavolta un pianto sommesso, trattenuto.
-Dai mamma, devo andare.
Chiude la comunicazione. Storce poi una smorfia, ma si avvia verso la stanza da bagno, a far scorrere l'acqua calda.